Il biscione di Milano: tre leggende sul simbolo della città

Sinonimo di potere e prestigio, il serpente che ingoia un uomo rappresenta la città: ecco tre racconti sull'origine del biscione di Milano.

Fonte: Wikipedia

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Milano, 3 novembre 2016 – “El bissun”, il biscione di Milano, è il simbolo della città: non a caso, se ne trovano tanti sui muri della città effigiati in dipinti e bassorilievi e l’enorme serpente intento a inghiottire un uomo è anche il logo distintivo della Fininvest e della squadra dell’Inter, due realtà imprenditoriali fortemente legate al territorio.

Nonostante la sua importanza, questa figura ha una origine poco chiara: di sicuro sappiamo che fu lo stemma della famiglia Visconti. Ma come arrivò a essere il simbolo della casata? Ecco tre ipotesi.

Secondo una prima leggenda fu Azzone Visconti a proporre come simbolo il biscione: era il 1323 e, accampatosi con le sue truppe nei pressi di Pisa, non si rese conto che una vipera si era infilata nel suo elmo. Quando lo mise sul capo, la fortuna gli sorrise: la bestia velenosa sgusciò via senza morderlo.

Per altri, il biscione fu creato da Otton Visconti, nato a Milano nel 1207. Otton riuscì a essere nominato arcivescovo nonostante la presenza di un temibile rivale, Martino della Torre. Così, per ringraziare il papa Gregorio X del suo sostegno, l’arcivescovo volle dedicargli “il moro vomitato da un serpente” in riferimento alla Nona Crociata.

Infine, una leggenda più antica narra che Desiderio, re dei Longobardi, si fosse addormentato sotto un albero risvegliandosi con un serpente intorno alla testa, a mo’ di corona. Visto che la vipera non lo morse, volle l’animale quale suo simbolo.

Ma dove vedere il biscione più famoso di Milano? Semplice: su una parete dell’Arcivescovado in Piazza del Duomo.

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